Cosa non farei per te by Rachel van Dyken

Cosa non farei per te by Rachel van Dyken

autore:Rachel van Dyken [Dyken, Rachel van]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Casa Editrice Nord
pubblicato: 2014-11-12T23:00:00+00:00


33

Char era sul punto di strapparsi un braccio a morsi e mangiarlo. La madre di Jake aveva forse deciso di torturarla, agitandole sotto il naso quelle patate dal profumo delizioso? Le avevano detto che quella donna aveva la tendenza a chiacchierare un po’ troppo, ma non aveva idea che fosse così.

Bets parlava, e intanto spostava il cucchiaio avanti e indietro. Piatto, scodella, piatto, scodella. Sembrava un gatto che gioca col topo.

Bets rise con Kacey, affondò il cucchiaio nel purè e lo sollevò per servire Char, ma poi fu distratta dalla conversazione. Per l’ennesima volta il cibo restò sospeso sopra il suo piatto per fare ancora una volta ritorno nella ciotola. Char cominciava a pensare che Kacey la facesse parlare apposta.

Finalmente, tre ore dopo – okay, erano soltanto venti minuti – tutti furono serviti e si misero a mangiare in allegria. Sempre che per allegria s’intendesse l’intrattenimento offerto dalla nonna con le sue storie su Las Vegas, mentre Travis fissava il pollo come se ci trovasse chissà quale spunto erotico.

Char era quasi dispiaciuta per lui; d’altra parte, mancavano pochi giorni al matrimonio: in fin dei conti, non stava mica per morire.

Jace era seduto alla destra di Char, Jake alla sua sinistra. No, non era per niente imbarazzante. Ogni volta che Jace le sfiorava il braccio col suo, lei si spostava sempre di più verso Jake, e il contatto con la pelle di lui le dava i brividi.

Aveva sempre avuto il tic nervoso di bere acqua. Momento difficile? Bevi un sorso d’acqua. Non sai cosa dire? Bevi un sorso d’acqua.

Peccato che quella nel bicchiere non fosse acqua.

Ma vino.

Il che significava che, se voleva sperare di sopravvivere alla serata, doveva far fuori tutte le bottiglie presenti sul tavolo.

Non a caso, si era già scolata due bicchieri ed erano solo alla terza portata.

Jace le versò altro vino. Santo cielo. «Allora... Travis mi ha raccontato che sei una giornalista famosa.»

«Non so se mi definirei ’famosa’...»

«Ma certo che lo sei. È tra le più amate di Seattle», intervenne Travis dall’altra parte del tavolo.

«Io sarei un tuo grande fan», ammiccò Jace.

Jake tossì forte accanto a lei, che, senza smettere di guardare Jace, gli sferrò una gomitata nelle costole. «Grazie, sei molto gentile.»

Lui si strinse nelle spalle con un’espressione di finto stupore, che fece venire a Char una gran voglia di vomitare, e disse: «Sì, be’, è la verità».

Lei distolse lo sguardo e prese un po’ di purè. Almeno il cibo era divino, anche se la compagnia stava inesorabilmente perdendo il senno. Jace disse qualcos’altro, ma lei non riuscì a sentirlo, non mentre la gamba di Jake sfiorava la sua.

Si girò verso il giovane senatore, che rise e si chinò su di lei. «Scusa, è solo che hai del purè sul viso.»

La sua bocca era a pochi centimetri da quella di lei, e di colpo Jake balzò sulla sedia. «Figlio di puttana!»

«Cosa? Che succede?» Wescott Titus, suo padre, saltò in piedi e si guardò intorno.

Lo sguardo di Jake guizzò qua e là, incerto. «Ehm... uno scoiattolo. Mi è sembrato di vedere uno scoiattolo.



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